La Patente nautica da diporto
LA PATENTE NAUTICA DA DIPORTO
Quando serve e perchè conseguirla
La patente nautica da diporto non è indispensabile per condurre una barca. La patente certifica conoscenze che dovrebbero essere già state acquisite nel tempo e per iniziare a navigare non è il migliore dei modi
Cercheremo di rispondere alle seguenti domande:
– Quando serve la Patente Nautica?
– Posso praticare la vela senza Patente Nautica?
– Un corso di Patente Nautica insegna ad andare in barca?
– Quando è opportuno prendere la Patente Nautica?
– Posso comandare una barca a vela senza Patente Nautica?
– Qual’è il percorso consigliato per arrivare ad un corso di Patente?
Parleremo in questo articolo della Patente Nautica, più precisamente della Patente Nautica a vela e motore entro o oltre le 12 miglia per imbarcazioni a vela e motore.
(Dopo i 24 mt di lunghezza si parla di NAVI e non più imbarcazioni, non ce ne interessiamo per il momento..)
Non parleremo di argomenti tecnici e delle tematiche relative al conseguimento della patente nautica, di regole e normative, ma cercheremo solo di rispondere a qualche domanda che ognuno di noi si pone prima di intraprendere il cammino per conseguirla, ad es.:
Quando serve la Patente Nautica?
Perchè prendere la Patente Nautica?
Senza Patente Nautica posso condurre una barca a vela?
Le risposte che troverete rispecchiano il nostro personalissimo punto di vista, che potrebbe non corrispondere con quello di molti altri e rappresenta un semplice contributo/aiuto per chi si ponesse le stesse domande.
Queste note prendono spunto da molti incontri diretti avuti in barca con tante persone che stanno studiando per conseguire la Patente nautica, che vorrebbero farlo, che già l’hanno conseguita.
Incontri del tipo:” Ciao sei già andato in barca?” “Veramente ho la Patente vela-motore oltre…” “Aaah! Bene, perfetto! Allora mi daresti una mano? per favore cazzami la scotta-randa!” “Certo! …Dunque…. vediamo….scotta… scotta… questo nome l’ho già sentito…sarà questa….ha detto cazza…..mah,io ci provo.!” e apre lo stopper della drizza della randa, la vela precipita giù, lo skipper si maledice, panico a bordo! ( non è necessario che capiate il vero significato dei termini tecnici usati, basta capire il senso!).
“Scusa! sai.. è un pò che non vado in barca…” “Non ti preoccupare, non è successo NULLA, quante uscite hai fatto finora?” “mah…. 6 uscite a vela per la patente….un weekend a Ponza con un mio amico skipper… il prossimo anno vorrei andare ai Caraibi per conto mio…” Aaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!
Ristabilito bene o male l’ordine a bordo e collezionato un notevole numero di casi simili, ci si comincia a chiedere (oltre a diffidare un pò dei neopatentati e patentandi):
perchè potenziali praticanti e appassionati di vela si precipitano direttamente sui banchi di scuola della Patente Nautica per qualche mese, piuttosto che sul traballante ponte di una barca a vela inclinata in navigazione con vento forte e mare mosso di bolina, giusto per capire cosa li aspetta?
Conosco almeno una buona risposta: “è inverno, io lavoro, mica la sera posso andare in barca! e allora mi sono iscritto ad un corso di Patente Nautica, così mi porto avanti! faccio nuove amicizie, prendo ‘stà patente e poi quest’estate vedremo…!” Ottimo!…poi la randa viene giù….
Risultato: sicuramente avremo conosciuto facce nuove, avremo studiato tanta teoria tra vela e regolamenti, e saremo arrivati ad avere la patente nautica senza quasi essere montati in barca!
Un pò come aver studiato come si costruisce un raffinato mobile di legno senza essere mai entrati in una falegameria o senza essersi mai sporcati con la colla o essersi massacrati il pollice a martellate per piantare un chiodo o aver provato ad usare un seghetto alternativo ed una pialla!
E’ chiaro che solo in quel momento scoprirete di non sapere assolutamente nulla su come si lavora il legno e che tanta bella teoria serve a poco se non accompagnata, contestualmente, dalla pratica.
Mi direte:…” ma stanno studiando proprio per poter fare, dopo, tutta l’esperienza del caso!”, il che ci porta subito ad individuare un primo equivoco: spesso si pensa che per imparare l’arte del navigare si debba necessariamente iniziare dalla patente, o che questa sia la prassi migliore, un pò come per la macchina.
Avrete notato in molte scuole guida la scritta ‘corsi di patente Nautica‘, il che vi farà pensare implicitamente: barca=macchina, entro e chiedo!
Al che sarete invitati e convinti a frequentare prima possbile il corso per entrare a far parte del magico mondo della vela ed uscirete con la vostra bella ricevuta di iscrizione al corso di Patente nautica!
Peccato! Perchè se per poter guidare un’auto è necessario prendere PRIMA la patente di guida, altrimenti non saremmo autorizzati, MAI, a prendere in mano il volante dell’auto con il motore in moto! (unica eccezione quando si fa scuola guida),
lo stesso NON VALE per le barche!
Infatti venendo alla prossima domanda:
Senza patente nautica posso condurre una barca per cui la stessa sia richiesta? Risposta:SI!
Tutta l’esperienza pratica di conduzione di una barca a vela può essere fatta senza Patente Nautica, basta avere a bordo una persona più esperta che assuma il comando della barca con tutto ciò che ne consegue ( e che abbia la patente, se necessaria), e vi permetta di condurla, naturalmente.
Non è come sulla strada, dove chi conduce il mezzo deve avere il titolo; in mare il titolo deve averlo chi si assume la responsabilità, non necessariamente il guidatore (gergo stradale!)!
E sorge spontanea anche la seguente, fondamentale, domanda:
Occorre necessariamente avere la patente Nautica per assumere il comando di una barca a vela? Risposta: NO.
La Patente Nautica di cui parliamo serve per condurre(secondo la normativa vigente al 2015 in Italia) barche a vela con una potenza del motore superiore ad una soglia prefissata o per navigare ad una distanza dalla costa superiore alle 6 miglia nautiche. In tutti gli altri casi si può navigare senza Patente.
Entro le 6 miglia nautiche dalla costa ( poco più di 10 km ) possiamo condurre barche anche piuttosto grandi senza Patente Nautica , come ad esempio molte barche tra i 10 ed i 12 mt, basta che abbiano un motore di potenza non superiore ai 40 cavalli (la norma è un pò più complessa ma per intenderci basta questa definizione).
Nonostante ciò, visto che le responsabilità per la sua conduzione saranno le stesse anche senza patente, pochi se le prenderanno senza avere maturato la necessaria esperienza e le necessarie ore di navigazione e di studio.
E, in effetti, nessuno lo farà senza conoscere abbastanza bene tutta la materia teorica che è oggetto di un corso di Patente nautica, ma che si pùò acquisire anche autonomamente con l’applicazione, lo studio ed il confronto, consolidati poi dal conseguimento della patente se desiderata.
Che cosa si fa in un corso di Patente Nautica?
In gran parte si studia e ci si prepara per sostenere un esame teorico di navigazione piana (semplificando, parliamo di carteggio, ovvero come determinare la nostra posizione stimata in mare, senza gps!, e la nostra rotta con gli strumenti di bordo, su una carta nautica) scritto ed orale, di normative, di codici della navigazione, e, in genere per ultimo,per sostenere un esame teorico-pratico di navigazione a vela, in mare, dimostrando di saper eseguire alcune manovre di base e di conoscere l’ABC, teorico, della vela.
Molte lezioni in aula, poche lezioni in mare per permettervi però di eseguire poche manovre con un minimo di consapevolezza (non di sicurezza, quella verrà dopo molte più uscite pratiche inmare!).
Per intenderci, un corso di Patente Nautica non è un corso di addestramento pratico in mare, non è un corso di navigazione pratica (lo è in minima parte), è un corso che cerca di prepararvi al meglio per superare un esame, non per affrontare al meglio, in pratica, ogni situazione che potrete ritrovare in mare (vi dice come affrontare una navigazione con tempo cattivo ma non vi porta in mare con tempo cattivo a sperimentare la teoria. Leggere un emozionante libro che parli di tempeste non è proprio la stessa cosa che trovarsi in mare con apprensione, paura, disagio, malessere, legati al timone, dovendo portare a casa barca ed equipaggio…).
Sia chiaro che qui per semplificare parliamo sempre di ‘condurre’ una barca a vela ma che in realtà l’andar per mare implica una conoscenza più approfondita del mezzo, della tecnica e dell’ambiente circostante, che passerà sempre e soprattutto dall’esperienza pratica, accompagnata dallo studio.
Ciò nonostante con qualche mese di studio e con poche uscite in barca, diciamo non più di 10 ma anche meno, mirate ad eseguire correttamente le manovre oggetto di esame, potrete avere la vostra patente.
( C’è da dire che l’esaminatore capirà subito che tipo di esperienza pratica avrete alle spalle al momento dell’esame, ma in genere potrete ottenere ugualmente la patente senza troppe difficoltà, magari ripetendo l’esame una o due volte).
Bene! Avete finalmente la vostra Patente Nautica! e adesso?!?
La patente vi autorizza alla conduzione della barca, di cui assumerete il comando con le conseguenti responsabilita a norma di Codice della navigazione, civili e penali, nei confronti di persone e cose che avranno a che fare con voi e la vostra navigazione.
Ma la maggior parte dei Patentati non ha nessuna intenzione, nè la capacità, di prendersi questa responsabilità, e hanno ben ragione!
Loro volevano imparare ad andare in barca, mica mettersi nei guai!
Tranne pochi, una minoranza, che saranno arrivati alla Patente carichi di esperienza e consapevolezza e altrettanti che da quel momento intraprenderanno un percorso che li porterà ad utilizzare realmente l’agognata autorizzazione, al comando della barca.
Concludendo:
se siete incuriositi da quelle barche che lentamente solcano l’orizzonte, affascinati dalla navigazione che ha per combustibile il vento e per motore una vela bianca issata su un albero, se siete attratti dall’esperienza del vivere, mangiare e dormire dentro un guscio cullato dalle onde, se non vedete l’ora di mettere le mani su una barra o una ruota del timone, se vi rifiutate di accettare che tutte quelle corde servano a qualcosa, la prima cosa da fare è una sola:
salite a bordo! navigate!
Il resto verrà da sè. Potrete essere contagiati senza speranza e dopo un giusto periodo di rodaggio vi ritroverete sui banchi di un corso di Patente Nautica, oppure potreste scoprire che si, vi piace condurla e fare correttamente tutto ma farlo da skipper proprio non se ne parla, oppure che la cosa che vi piace di più a bordo è cucinare e fare il bagno: a bordo c’è posto per tutti!
Non siamo nati tutti skipper!
Allora, il nostro personalissimo consiglio è quello di ANDARE IN BARCA A VELA IN OGNI OCCASIONE, frequentare corsi di vela, per principianti, di perfezionamento, di deriva, su cabinato, quello che volete, ma iniziate per prima cosa ad andare in barca!
Fate delle crociere, brevi, lunghe, al lago, al mare, con gli amici, con degli sconosciuti, fate tutte le esperienze di barca che vi sarà possibile.
Imparate con umiltà e prendetevi tutto il tempo che serve ( non si impara ad andare in barca in 3 mesi, nemmeno in 6…) andate con il mare mosso, col mare calmo, con la burrasca con il sole e con la pioggia, accumulate esperienza e poi…..:
PRENDETE LA PATENTE NAUTICA, SE ANCORA NE AVRETE VOGLIA!
in questo modo vi sarà immediatamente chiaro il suo significato e tutti gli argomenti saranno un dejà vù e saranno un semplice ripasso o un approfondimento di ciò che avrete già sperimentato in pratica!
BUON VENTO!
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ps: se ti serve fare pratica, prima o dopo la patente, o se vuoi solo salire sulla barca a vela:
sei nel posto giusto!
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Commenti
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Eccezionale, mi avete tolto molti dubbi e la Vostra è una visione molto realistica. Ciò che manca a me. Grazie e penso quindi che ci vedremo presto!
Saluti!